Questo articolo è di Trend Micro.
Thingiverse di MakerBot, un sito web in cui gli utenti possono condividere modelli e progetti di stampa 3D, è stato recentemente vittima di una grave violazione dei dati che ha portato all'esposizione delle password e degli indirizzi e-mail di oltre 2 milioni di utenti.
Inizialmente era stato riferito che la violazione riguardava 228.000 indirizzi e-mail, ma TJ Horner, un ingegnere informatico che lavorava presso MakerBot, ha analizzato i dati trapelati e ha scoperto che in realtà riguarda più di 2 milioni di utenti. Horner ha aggiunto che la violazione include token OAuth che potrebbero essere stati utilizzati per accedere da remoto e prendere il controllo delle stampanti MakerBot.
Thingiverse ha pubblicato su Twitter una dichiarazione relativa alla violazione dei dati, ma la sua visione della portata della violazione, in particolare del numero di utenti colpiti, è molto più limitata di quanto sembri.
Dichiarazione di Thingiverse su Twitter
Thingiverse sostiene che sono stati colpiti meno di 500 utenti, ma oltre a TJ Horner, anche Troy Hunt, il creatore di HaveIBeenPwned.com, la pensa diversamente. HaveIBeenPwned fornisce notifiche agli utenti quando i loro indirizzi e-mail fanno parte di violazioni note e Troy ha confermato che la violazione di Thingiverse ha colpito ben più di 500 utenti. Troy ha dichiarato su Twitter che almeno 10.646 utenti di HaveIBeenPwned sono stati informati della violazione e molti di loro sono stati confermati come utenti di Thingiverse.
Troy Hunt non è d'accordo con Thingiverse
Al momento, sembra che siano stati esposti 2.292.189 record di Thingiverse, tra cui indirizzi e-mail, password, nomi completi, nomi utente, indirizzi, indirizzi IP e date di nascita. Si consiglia agli utenti di Thingiverse di cambiare le proprie password e quelle degli altri account che condividono lo stesso indirizzo e-mail o la stessa password per evitare ulteriori problemi di sicurezza.
Il vostro indirizzo e-mail è stato violato?
Noi di Trend Micro abbiamo sviluppato un'applicazione specificamente progettata per affrontare le sfide che le fughe di dati comportano.
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Con l'aumento dell'influenza di Internet, aumenta anche la diffusione delle truffe online. Ci sono truffatori che fanno ogni tipo di reclamo per intrappolare le vittime online - da false opportunità di investimento a negozi online - e Internet permette loro di operare da qualsiasi parte del mondo con l'anonimato. La capacità di individuare le truffe online è un'abilità importante da possedere, dato che il mondo virtuale sta diventando sempre più parte di ogni aspetto della nostra vita. I consigli che seguono vi aiuteranno a identificare i segnali che possono indicare che un sito web potrebbe essere una truffa. Buon senso: Troppo bello per essere vero Quando si cercano prodotti online, un'offerta vantaggiosa può essere molto allettante. Una borsa di Gucci o un nuovo iPhone a metà prezzo? Chi non vorrebbe approfittare di un simile affare? Anche i truffatori lo sanno e cercano di approfittarne. Se un'offerta online sembra troppo bella per essere vera, pensateci due volte e controllate due volte. Il modo più semplice per farlo è semplicemente controllare lo stesso prodotto su siti web concorrenti (di cui vi fidate). Se la differenza di prezzo è enorme, è meglio ricontrollare il resto del sito. Controllare i link ai social media Al giorno d'oggi i social media sono una parte fondamentale delle attività di e-commerce e i consumatori spesso si aspettano che i negozi online abbiano una presenza sui social media. I truffatori lo sanno e spesso inseriscono i loghi dei siti di social media nei loro siti web. Spesso, grattando sotto la superficie, si scopre che q
Il peggio è passato: vi siete resi conto di aver versato i vostri soldi troppo in fretta e che il sito che avete usato era una truffa - e adesso? Prima di tutto, non disperate!!! Se pensate di essere stati truffati, la prima cosa da fare in caso di problemi è chiedere semplicemente un rimborso. Questo è il primo e più semplice passo per determinare se si ha a che fare con un'azienda vera o con dei truffatori. Purtroppo, ottenere il rimborso da un truffatore non è così semplice come chiedere. Se si ha a che fare con dei truffatori, la procedura (e la possibilità) di ottenere il rimborso varia a seconda del metodo di pagamento utilizzato. PayPal Carta di debito/carta di credito Bonifico bancario Bonifico bancario Google Pay Bitcoin PayPal Se avete usato PayPal, avete buone possibilità di riavere i vostri soldi se siete stati truffati. Sul loro sito web è possibile presentare una controversia entro 180 giorni di calendario dall'acquisto. Condizioni per presentare una controversia: La situazione più semplice è che abbiate ordinato da un negozio online e il prodotto non sia arrivato. In questo caso PayPal dichiara quanto segue: "Se l'ordine non arriva e il venditore non è in grado di fornire la prova della spedizione o della consegna, otterrai un rimborso completo. È così semplice". Il truffatore vi ha inviato un articolo completamente diverso. Ad esempio, avete ordinato una PlayStation 4, ma avete ricevuto solo un controller Playstation. Le condizioni dell'articolo sono state travisate nella pagina del prodotto. Ad esempio, l'articolo è stato dichiarato come nuovo, ma presenta evi